Tuesday, October 20, 2009

AZIONE NOTTURNA CONTRO LA MISSIONE ITALIANA IN AFGHANISTAN, “MAI PIU’ UNA GOCCIA DI SANGUE ITALIANO A DISSETARE LA VOSTRA $ETE DI POTERE”

Stanotte abbiamo voluto esprimere la nostra posizione sulle missioni militari alle quali ha partecipato l’Italia negli ultimi anni: “mai più una goccia di sangue Italiano a dissetare la vostra $ete di potere”.  Queste le nostre parole, espresse da uno striscione posto in piazza dei martiri 1943-1945, per dire basta al coinvolgimento del nostro Paese in operazioni che non ci riguardano, e allo stesso tempo per abbracciare nel ricordo i Caduti Italiani, rappresentati simbolicamente da sessantadue bottiglie piene di liquido rosso.

Non crediamo alla favola della democrazia esportata (sublime linguaggio mercantile adattato alla politica estera…) con le armi ed i morti. Tantomeno se, come l’Iraq e l’Afghanistan, i Paesi da “redimere” sono strategici per l’approvvigionamento energetico e le risorse minerarie. I nemici di oggi (Saddam Hussein prima, i Talebani poi ), inoltre, sono gli amici di ieri della Potenza a stelle e strisce; il che peraltro non ci stupisce, data l’ormai decennale abitudine americana di far cadere e sostituire governi sovrani non allineati. L’Italia, tuttavia, non può continuare a rinunciare alla propria sovranità in virtù di patti vetusti o per partecipare ai “tavoli” internazionali; soprattutto se poi lo si fa da camerieri. Ciò non vale qualche chilo di carne umana cotta al sole dell’Afghanistan.

Pertanto sessantadue bottiglie, a simboleggiare altrettante PERSONE. Bottiglie di sangue versato e di nomi incisi nel Tricolore, illuminate dalla sacra luce dei ceri. Se per alcuni questo è il prezzo da pagare per “contare”, noi contiamo solo vite e famiglie distrutte. Soldati, spesso proletari, morti per la loro Terra e per dare alla propria famiglia un futuro un po’ più roseo. Eroi. La scelta di piazza dei martiri 1943-1945, inoltre,  rappresenta una risposta nazionale ad una città che troppo spesso fa della Memoria un esercizio partigiano e fazioso.

In questo contesto vedere insignito del premio Nobel per la pace il sommo rappresentante di governi guerrafondai risulta quanto mai stridente, seppure speriamo anche noi che Obama determini una svolta.

In definitiva, con l’azione di questa notte, vogliamo far sentire la nostra voce chiara e netta sulle cosiddette missioni di pace. Una posizione diversa rispetto a quella pavida di un PD inerme ed alle isterie antinazionali di una sinistra radicale apatride. Se soglie di sbarramento inique ed antidemocratiche ci impediscono di esprimere nelle Istituzioni le nostre idee, noi cerchiamo un contatto diretto con il Popolo, facendo di Bologna una vera e propria polis.

Bologna, 20 ottobre 2009



Antonio Del Prete

Segretario regionale Gioventù Italiana

p.s.: teniamo a sottolineare che  a differenza dei teppisti rossi, nelle nostre azioni non arrechiamo alcun danno alla città, che riteniamo un patrimonio intoccabile.

UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A VALERIO (FOTOGRAFO UFFICIALE) E BRUNO: I LORO CONTRIBUTI SONO STATI FONDAMENTALI PER LA RIUSCITA DELL’AZIONE.

DI SEGUITO ALTRE FOTO



Giulio, Alessandro, Eugenio, Antonio, Jader



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