Questo straordinario capo d’abbigliamento che per molti anni ha vestito e sicuramente vestira’ giovani e meno giovani per i prossimi anni a venire, ritrova le proprie origini sin dal xx secolo, ma la sua affermazione su scala mondiale si e’ avuta solo dagli anni quaranta, quando la marina degli Stati Uniti d’ America sfrutto’ la shirt (maglia giro collo) come parte della divisa dei propri marinai. La maglia bianca dei soldati USA si diffuse poi largamente in Europa durante la seconda guerra mondiale. Tra i piu’ giovani la T- shirt diventa l’ indumento piu’ pratico da indossare, togliendo spazio all’uso della tradizionale camicia. Il taglio delle sue maniche le conferisce il caratteristico aspetto a T (specie quelle corte). Il tessuto utilizzato per la sua creazione e’ il filato o il cotone e in certi casi in fibbre sintetiche. Inevitabilmente, Hollywood ha avuto il piu grosso impatto nella classica “Tee”, cinematografando icone del cinema come Brando nel film “A streetcar named desire’(1951) e James Dean in “Rebel without a cause”(1955), dando un’ immagine dei vestitori di t-shirt come persone “cool” e “ribelli”.
Nei primi anni 50, diverse compagnie basate a Miami in Florida, iniziarono a decorare le t-shirt usando nomi di personggi del cinema in varie forme e caratteri. La prima compagnia a fondarsi e’ stata Tropix Togs, che si imposessa dell’originale licenza per Walt Disney, includendo Mickey Mouse and Davy Crockett. In seguito altre compagnie si innovarono all’interno della stampa serigrafica, accorgendosi quindi del potenziale giro d’affari che la t – shirt garantiva, come fece Sherry Manufacturing Company (Miami) che inizio’ con la stampa su sciarpe e considerata oggi come una delle piu’ grandi e importanti compagnie serigrafiche in Florida.
Nel tardo 1960, l’introduzione della stampa serigrafica garantisce il successo della t-shirt come accessorio della moda e l’invenzione del Plastisol (inchiostro usato per la stampa opacca nel tessuto scuro), consenti molta piu’ varieta’ nel uso del design sulla maglia. Sempre nello stesso anno l’apparizione della Ringer T-shirt diventa il prodotto principale nella moda tra i giovani e rock-n-roller.La t-shirt diventa veicolo per pubblicizzare eventi sociali e battaglie politiche. Essa diventa quindi un mezzo per l’espressione della propria personalita’ e pubblicita’, includendo parole, arte, illustrazioni e fotografia.
Tra gli anni 60-70, la T-shirt assume aspetti e motivi sempre piu’ legati a culture e correnti di pensiero, come e’ avvenuto quando in quel decennio la T-shirt sosteneva la faccia del rivoluzionario marxista Che Guevara e la musica capitalizza la popolarita’ della t-shirt. Le rock bands iniziano a vendere le loro t-shirt ai concerti con immagini e slogans.
Per i tre giorni del Monterey Pop Festival (16-18 giugno 1967, California), nel 100% cotone spiccano nomi come quello degli Yardbirds, Led Zeppeling, Beatles, Who, commercializzando il tutto a sostegno di Charity Organisation.
Nel 1977 il Dipartimento di Stato del Commercio newyorkese vuole promuovere il proprio territorio creando il proprio logo “I love NY”, stampandolo prima sulla maglia e poi utilizzando altri materiali. Il logo piu’ imitato nella storia che e’ diventato il simbolo dell’America all’estero fu disegnato e offerto da Milton Glaser, allora designer di NY Magazine.
Tra gli anni 80 e 90, le T-shirt con prominenti nomi di stilisti e designer diventarono popolari specialmente tra i giovani adulti. Ecco allora che noti stilisti come Kelvin Klain, Fubu, Ralph Lauren e Gap, acconsentirono i loro consumatori di avere per costi piu’ accessibili le t-shirt, promovendo cosi il loro brand e la loro campagna marketing.
Saturday, October 3, 2009
The origin of the t-shirt / L'origine della t-shirt
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment